CAGLIARI. Poco più di un mese fa, il 19 gennaio, in Sardegna erano stato scoperti 2023 positivi con l'utilizzo di tamponi molecolari: il dato più alto mai rilevato. Ieri, domenica 20 febbraio, i contagi emersi con lo steso tipo di test sono stati appena 207 (su 976 totali).
E se l'introduzione delle positività rilevate da antigenico nelle tabelle ufficiali, in vigore dal 5 febbraio, ha fatto saltare il monitoraggio dell'andamento della curva epidemiologica nell'Isola, per capire che è iniziata la forte discesa verso la "libertà" dal virus bisogna affidarsi ai numero degli ospedali.
Qui viene certificato il miglioramento della Sardegna: i ricoveri in area medica, quindi di pazienti con sintomi più o meno gravi, sono scesi del 10% in una sola settimana (369 i posti letto attualmente occupati). Mentre le terapie intensive sono più libere del 7%. Fino alla settimana scorsa tutti questi indicatori erano in salita. Ora l'inversione di tendenza è chiara: salvo imprevedibili variabili (e varianti), la Sardegna viaggia verso una primavera di serenità. Sul piano epidemiologico, almeno.
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