CAGLIARI. "I dati sulla mortalità in Sardegna sono preoccupanti: tumori e malattie respiratorie tra le cause più frequenti". A dirlo è Domenico Scanu, medico e radiologo e presidente dell'Isde (associazione medici per l’ambiente) nell'Isola, che insieme a un team di esperti dell'associazione ha pubblicato un dettagliato studio epidemiologico sullo stato di salute della popolazione sarda e sulle cause dei decessi nel periodo 2012-2017. Un lavoro di oltre 300 pagine, partito da fonti Istat, dal quale sono emersi dati allarmanti in particolare per alcuni territori, quelli che comprendono i due siti di interesse nazionale per bonifiche, Porto Torres da un lato e Sulcis-Iglesiente-Guspinese dall’altro, e i siti di interesse regionale, in tutto 18 aree a forte impatto ambientale, tra cui quelle riservate alle servitù militari, un insieme di territori - si legge nel report -sottoposti ad esposizione pluridecennale di fattori inquinanti.
Tra le principali cause di morte ci sono i tumori, nei maschi, per cause esterne di traumatismo e avvelenamento - si legge ancora - per malattie dell’apparato digerente e disturbi psichici - e malattie del sistema nervoso per le donne. E se ci concentriamo sui tumori i più diffusi sono negli uomini quelli del colon e del pancreas, ma anche leucemia e tumori di labbra, faringe ed esofago, e nelle donne il tumore al seno.
Non solo. Nello studio i medici parlano anche di malformazioni congenite e di anomalie cromosomiche in tutta la popolazione.
Un allarme arriva in particolare dalla zona di Porto Torres dove è stato osservato, senza distinzione tra donne e uomini, un eccesso di mortalità generale per malattie respiratorie e del sistema nervoso come l’alzheimer, ma soprattutto tra le donne un eccesso di tumori (come quelli a trachea, bronchi e polmoni, ma anche il pancreas).
Così anche in misura superiore rispetto alla media regionale, nel Sulcis Iglesiente gli esperti hanno rilevato numeri alti di decessi legati al sistema respiratorio.