CAGLIARI. Chirurgie chiuse se non per attività di emergenza/urgenza, i ricoveri sono bloccati (ad esempio al Brotzu), i pronto soccorso sono in affanno, le promesse non vengono mantenute, come l’apertura del pronto soccorso del Santissima Trinità inaugurato il 24 dicembre e chiuso il 25.
La denuncia sullo stato della sanità a Cagliari, quindi della Sardegna meridionale, arriva dai consiglieri regionali di opposizione che, dati alla mano, annunciano anni difficili per i sardi affetti da patologie non covid.
“Fino a due anni fa i pronto soccorso nel Cagliaritano erano quattro, da ottobre del 2020 sono due e coprono tutte le emergenze”, spiega Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti, “non va meglio in altre realtà, a Oristano è chiuso, stessa sorte a Isili, Muravera spesso chiuso, a San Gavino rimane più chiuso che aperto”. Quindi le emergenze vengono scaricate al Brotzu e al Policlinico.
“Lì ci sono pazienti covid che neanche vengono conteggiati”, denuncia Agus, “63 ricoverati al Brotzu e 23 al Policlinico, ma una stima ci dice che potrebbero essere in tutto circa 150 quelli che non rientrano nei bollettini covid della Regione Sardegna”.
Eugenio Lai, consigliere regionale di Leu e sindaco di Escolca, conosce bene la realtà di quel territorio: “A Isili in ospedale si può ricevere assistenza solo dalle 8 alle 20, i nostri concittadini rischiano la vita”.
Mentre Piero Comandini del Pd punta il dito contro le nomine, così come il collega dei Progressisti Massimo Zedda: “Hanno sistemato persone vicine a loro, in posti apicali”.
E Zedda volge uno sguardo verso il futuro: “Domani, terminata l’emergenza, l’altra emergenza sarà rincorrere tutte le prestazioni che non sono state fatte negli anni, si avrà una percentuale altissima di problemi sanitari con due anni di assenza di prestazioni, e quindi danni per la salute dei sardi negli anni. La cattiva gestione oggi determinerà un problema nel futuro”.
Per questo Michele Ciusa, consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, propone l’intervento dell’Esercito. “Se l’assessore Nieddu non è in grado di mantenere le promesse, chiamiamo l’Esercito”.