CAGLIARI. La Sardegna sta per lasciarsi alle spalle la quarta ondata di Covid, più violenta della terza per numero di contagi ma (quasi) identica per impatto sugli ospedali: uguale il numero di ricoverati con sintomi a gennaio 2022 e aprile 2021, dimezzato però quello dei posti letto occupati in terapia intensiva. Con un numero di nuovi positivi sette volte superiore. Il muro del vaccino ha evitato una strage.
La diffusione del virus e le sue conseguenze in ogni "stagione" dell'era Covid hanno seguito la medesima linea: prima l'aumento dei contagi, poi quello dei ricoveri, a seguire sono cresciuti i morti. Passaggi che si sono verificati l'uno dopo l'altro con una latenza variabile, tra una e due settimane.
L'ordine è rimasto lo stesso quando il percorso era verso il basso, con il passaggio dell'ondata dei contagi.

Ora la Sardegna, in ritardo rispetto all'andamento dell'Italia, sembra aver scollinato il picco: l'incidenza, con alcune oscillazioni, è stabile a quasi 600 da dieci giorni. Intanto i ricoveri dovrebbero aver raggiunto il massimo: in ospedale con sintomi ci sono 369 sardi. Per trovare lo stesso numero bisogna tornare a metà aprile dell'anno scorso. Quando però c'erano 61 contagiati gravi in terapia intensiva. Oggi sono la metà.

Salvo comparse di variabili più aggressive, il peggio di questa fase dovrebbe essere alle spalle. E la discesa potrebbe essere favorita da un miglioramento delle condizioni climatiche che favorirà la vita all'aria aperta.