CAGLIARI. Ci sono anche 24 sardi tra i 1500 dirigenti scolastici che oggi hanno firmato una lettera per chiedere al governo di rinviare il rientro in presenza di almeno due settimane, oppure fino al contenimento del contagio. Il Consiglio dei ministri ha appena stabilito le nuove regole sulle quarantene per gli studenti, ma l'impennata dei casi preoccupa tanti presidi, anche nell'Isola, dal Cagliaritano al Sulcis fino al Sassarese: la paura è quella di non riuscire a gestire la mole di organizzazione e lavoro a causa di una "escalation di assenze" tra il personale (in parte sospeso perché senza vaccino e in parte perché positivo al Covid).
“Si parla di numeri altissimi, mai visti prima", si legge nell'appello rivolto al premier Mario Draghi, "Ci rendiamo conto che sottovalutare la prevedibile ed enorme mancanza di personale determinerà insolubili problemi. In un momento nel quale è necessaria almeno la minima sorveglianza delle classi (per non parlare della didattica, che risulterà in molti casi interrotta), non sapremo, privi di personale, come accogliere e vigilare su bambini e ragazzi. Altrettanta preoccupazione grava sulle probabili assenze del personale ATA. Ci troveremo nell’impossibilità di aprire i piccoli plessi e garantire la sicurezza e la vigilanza”.
In Sardegna il rientro a scuola è stato posticipato al 10 gennaio, con ordinanza del governatore Christian Solinas, per consentire uno screening anti-Covid della popolazione studentesca tra domani, 7 gennaio, e sabato 8 gennaio.