CAGLIARI. Il lockdown ha ripulito l'aria della Sardegna. Ma non ad Assemini e Sarroch, dove sono state rilevate criticità, rispettivamente, per anidride solforosa e benzene. Perché quasi tutto si è fermato, per colpa del virus, ma non le industrie. E lì ce ne sono, eccome.
È riferito al 2020 il report sulla qualità dell'aria appena rilasciato dall'Arpas, l'agenzia regionale per la tutela dell'ambiente. Contiene tutti i rilevamenti delle centraline piazzate da Cagliari a Sassari, a Olbia e nelle zone industriali dell'Isola. E per quanto sia di vecchia data la polemica sulla localizzazione degli impianti di rilevamento, ogni anno il dossier dà l'idea di quello che viene respirato dai sardi nelle varie zone maggiormente abitate o nelle quali sorgono le ciminiere.
L'impianto del documento è basato, inevitabilmente, sull'impatto del virus: zone rosse e lockdown, con auto circolanti ridotte quasi a zero, hanno dato una boccata d'ossigeno, letteralmente, alle città.
Si legge che “anche in Sardegna, dove la Regione non ha emesso ulteriori provvedimenti aggiuntivi rispetto a quelli nazionali, le attività di contenimento hanno compresso e limitato le principali attività produttive e commerciali, con diminuzione del traffico dei veicoli, pubblici e privati, e del trasporto merci stradale, marittimo e aereo, con conseguente riduzione delle emissioni in atmosfera e contenimento dell’inquinamento dell’aria”.
La centraline che analizzano i dati causati dal traffico, prosegue il documento, “hanno subito mediamente una riduzione delle concentrazioni di Pm10 e biossido di azoto, rispetto al corrispondente mese del 2019, pari al 42% di marzo fino al 57% di aprile. A maggio si assiste ad una minore riduzione, del 36% delle concentrazioni di biossido di azoto”. C'era stata una lieve ripresa delle attività.
Diversa la situazione nella zona industriale di Macchiareddu. Il documento dice che “nell’area di Assemini, caratterizzata da problematiche tipiche sia degli agglomerati urbani che degli insediamenti industriali, si evidenziano livelli elevati di anidride solforosa, con registrazione di concentrazioni sostenute”. Si riduce il Pm10. La prima è legata alle ciminiere, il secondo alle auto e agli impianti di riscaldamento.
A Sarroch, invece, “si evidenzia una criticità relativa al benzene, sebbene in assenza di superamenti, con una media annuale elevata rispetto ai valori rilevati nel resto del territorio della Sardegna, accompagnata da numerosi episodi caratterizzati da picchi orari e giornalieri sostenuti”. Anche se, precisa l'Arpas, non sono stati violati i limiti di legge.
- E.F.
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