CAGLIARI. Quando gli hanno detto che era stato “Giovanni” ad accoltellarlo, si è messo a piangere. Luciano Incani, il ristoratore di 62 anni ferito ieri sera da uno dei suoi collaboratori saltuari, un egiziano di 40 anni, si trova ancora al Policlinico di Monserrato, da cui potrebbe essere dimesso già in serata. Secondo fonti vicine alla famiglia, dopo la grande paura vissuta ieri, l’uomo starebbe meglio ma è tanto ancora lo choc per quanto accaduto ieri, intorno alle 20.15 davanti al ristorante di viale Sant’Avendrace. La serranda era ancora abbassata quando l’egiziano chiamato amichevolmente “Giovanni”, ben conosciuto da Incani che spesso lo ha chiamato “a giornata” per dare una mano a lui e al genero (compagno di una delle figlie) con cui gestisce il ristorante, si sarebbe avvicinato alle spalle per dargli due coltellate alla schiena, una in alto, l’altra più in basso.
Un’azione di un attimo, senza la possibilità di reazione. Incani cade a terra, mentre il suo aggressore si è già allontanato. Verrà rintracciato meno di un’ora più tardi in viale Merello dagli agenti della Squadra Volante, prima di essere portato in Questura in arresto. Incani si rialza, nonostante perda sangue ed entra nel ristorante, dove viene inizialmente soccorso dall’aiuto cuoco, che prende del ghiaccio per provare a fermare l’emorragia. Da lì lo stesso ristoratore chiama il 118 per farsi soccorrere. Verrà portato al Policlinico di Monserrato, dove viene raggiunto dai familiari increduli, come lui, che sia stato proprio “Giovanni” a commettere il fatto.
Resta ancora avvolto nel mistero il movente. Qualcuno ha parlato di una questione economica, anche se da fonti vicine al ristoratore questa ipotesi sarebbe ritenuta poco credibile. Dopo le prime medicazione, Incani sarebbe stato sottoposto a un lungo interrogatorio da parte degli inquirenti, per cercare di risalire alle cause che avrebbero portato il factotum egiziano a compiere il gesto. Incani avrebbe appreso dai poliziotti l’identità del suo aggressore, che sulle prime non aveva riconosciuto. Gli aveva dato solo un’occhiata di sfuggita, che non gli aveva fatto capire chi fosse. Poi la certezza: “È stato Giovanni”, prima delle lacrime.