CAGLIARI. La Sardegna fa ancora parte delle regioni a rischio moderato. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale della Cabina di regia sull’emergenza Covid. I dati sono comunicati dall’Istituto Superiore di Sanità e secondo questi ultimi l’Isola continua a superare la soglia dei 50 casi per 100mila abitanti in sette giorni. Nello specifico l’incidenza è al 64,4.
Per quanto riguarda gli altri parametri, le Terapie intensive della Sardegna sono al 4,4%, il limite per la zona bianca è fissato a 10. I ricoveri in area medica, invece, si attestano al 5,8% (la soglia è fissata al 15). I dati sono ben lontani dai limiti.
Migliore la situazione fotografata nella città metropolitana di Cagliari dove l’incidenza è a 35 casi ogni 100mila abitanti.
Più preoccupante, invece, la situazione del Sud Sardegna e del Nuorese, province con la maggiore circolazione virale, dove è al 90.
Il virus fa paura in diversi Comuni dell’Isola dove sono attualmente in vigore delle restrizioni contro la sua diffusione. Da Allai a Villaputzu, passando per Fluminimaggiore dove la zona rossa è prorogata sino a mercoledì 15 dicembre. Mascherine obbligatorie anche all’aperto ad Allai, nell'Oristanese, dove il sindaco Antonio Pili ha imposto una nuova ordinanza che vieta gli assembramenti e ha deciso di potenziare i controlli sul rispetto dell'obbligo di Green pass. È stato anche interrotto il servizio di trasporto pubblico scolastico comunale nella tratta Allai-Samugheo fino all'esecuzione dello screening programmato per il 14 dicembre.
A Villaputzu il numero dei casi positivi rilevati è salito a 65. Molti di loro, almeno 40, fanno parte del mondo della scuola, per questo il sindaco Sandro Porcu ha disposto lo stop fino all'11 dicembre delle attività didattiche in presenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Sono in corso delle verifiche approfondite anche a Bosa dove gli attualmente positivi sono 24.