CAGLIARI. Da gazebo in pvc a strutture in legno. Cambiano così quest’anno i chioschi dei ricciai di Su Siccu, che attendono solo il via libera della Regione per poter vendere il prelibato prodotto di mare a Su Siccu.
“Abbiamo donato nei mesi scorsi agli hub vaccinali le vecchie strutture”, spiega l’assessore ai Lavori pubblici Gabriella Deidda, “quest’anno quindi abbiamo deciso di comprare casette di legno, più decorose e accoglienti. Saranno pronte tra circa due settimane”.
Le pedane si vedono già, ma c’è sempre l’incognita sulla durata della concessione se si considera anche la salvaguardia del prodotto di mare ormai in via d’estinzione. “Noi siamo pronti a partire”, precisa la Deidda, “il costo si aggira intorno ai 20mila euro”.
Ogni casetta potrà ospitare circa 15 persone al chiuso, e la ristorazione è vietata, è consentito l’assaggio del prodotto, come ogni anno.
“Non siamo soddisfatti”, si lamenta Antonio Puddu, decano dei ricciai, “le strutture certamente dovrebbero essere migliori rispetto alle vecchie, ma ancora attendiamo che le concessioni vengano rilasciate per tutto l’anno: cinque mesi non ci bastano. Noi possiamo offrire anche cozze, arselle, mitili, ostriche, bocconi e altri prodotti che verrebbero apprezzati dai cagliaritani e non solo”.
Ogni venditore di ricci pagherà circa 1300 euro al mese, e quindi la richiesta di tenere aperti i “locali” tutto l’anno deriva anche dalla volontà di ammortizzare i costi. “I mesi a disposizione dovrebbero essere solo circa cinque, ma di certo non c’è nulla”, precisa Puddu, “anche perché non sappiamo quando potrà iniziare la pesca e dobbiamo prendere in considerazione anche le giornate che perderemo magari a causa del maltempo”.