CAGLIARI. Molti contagi, con una crescita continua e sempre più veloce. Incremento dei ricoveri nullo, o quasi. Anche se in ospedale ci sono anche alcuni ventenni. Questa, in termini generici, la foto del quadro epidemiologico in Sardegna. Oggi i nuovi casi sono stati 140, emersi su 4160 tamponi effettuati. Un dato che, assieme a quelli dei giorni scorsi, porterebbe la Sardegna in zona gialla da lunedì 26 luglio. Già adesso l’incidenza regionale è a 37,5, la più alta d’Italia e pericolosamente vicina alla soglia di 50 casi ogni 100mila abitanti nell’arco di una settimana.

Cosa cambierebbe, in caso di cambio di colore? Tornerebbero il limite dei quattro clienti al tavolo e l’obbligo della mascherina all’aperto. Ma nessuna imposizione di orari per le attività o il coprifuoco (qui tutti i dettagli). Salvo che il governo, visto l’incremento generale, non introduca nuove limitazioni o decida, come annunciato dal ministro della Salute Roberto Speranza, di badare solo alle ospedalizzazioni e non ai nuovi casi. E allora la Sardegna si confermerà in zona bianca. Le novità sono attese per la settimana prossima.

Come detto, la situazione negli ospedali è stabile: solo tre pazienti in terapia intensiva, con dato invariato in 24 ore, e 43 in area medica. Con solo un posto letto occupato in più rispetto a ieri. Dei pazienti curati a Cagliari solo tre avevano ricevuto la doppia dose di vaccino. Ma per uno era il siero cinese, un altro è un anziano paziente tumorale e il terzo è stato portato al Binaghi per eccesso di precauzione. Cinque avevano ricevuto solo la prima, tuti gli altri non erano vaccinati per niente.
E se il quadro clinico resta abbastanza tranquillo, lo è meno quello che rappresenta la circolazione virale. Dei 140 nuovi positivi, 83 sono stati scoperti nella Città metropolitana di Cagliari. Qui l’incidenza è a oltre 83, tra le peggiori d’Italia. IL virus galoppa sulla variante Delta, soprattutto tra i più giovani. Come confermato dal sindaco Paolo Truzzu.