CAGLIARI. “C’è chi ha dovuto chiedere i soldi del gasolio per raggiungere la manifestazione”. Questa la denuncia di Beniamino Perra, tassista da 31 anni che descrive una crisi senza precedenti. Anche lui oggi ha lasciato il suo mezzo fermo, parcheggiato in mezzo alla strada, nel Largo Carlo Felice, direzione porto, insieme a quelli dei suoi colleghi. Chiedono di avere i soldi promessi dalla Regione lo scorso novembre, quando avevano deciso di bloccare via Roma, sotto il Consiglio regionale per far sentire la loro voce.
La descrivono come una crisi senza precedenti, la perdita di fatturato arriva anche all’80 per cento. E poi ci sono gli ncc, che lavorano solo con il turismo (che oggi non c’è). Rimangono quindi al palo transfer e tour. Così come il lavoro dell’ape calessino. I soldi per loro ci sono, ma bloccati nelle casse delle camere di commercio dell’Isola.
E dopo un’ora di interlocuzione con il direttore generale Enrico Massidda, arriva una buona notizia. “Arriveranno entro il mese di maggio”, dice Riccardo Mascia, uno dei portavoce della protesta, “torneranno invece nelle mani della Regione il milione e duecentomila euro di avanzo dei 4 milioni erogati dal l’assessorato alla Programmazione”. “Quattromila euro basteranno solo per coprire una parte dei debiti accumulati”, dice Dirk Kastner, che offre un servizio di noleggio con conducente, “mantenere una nostra macchina costa circa diecimila euro all’anno”.