CAGLIARI. La Regione ha inviato un dossier al ministero della Salute. Nella relazione stilata dall'assessorato alla Sanità ci sono tutti i numeri che indicano il progressivo miglioramento della situazione epidemiologica in Sardegna. Uno tra tanti: l'indice Rt, che domani verrà analizzato dalla cabina di regia, sceso a 0,74. L'obiettivo? Il passaggio in zona gialla già da lunedì 10 maggio. Al contrario di quanto prevusto dall'ordinanza sulla zona arancione, che sarà in vigore fino al 16 maggio. Un tentativo dell'esecutivo Solinas di scongiurare quanto emerso dalle indiscrezioni delle ultime ore: la Saregna, nonostante numeri da zona gialla da tre settimane, sta per trascorrerne un'altra con restrizioni superiori.
“La permanenza della Sardegna in zona arancione risulterebbe paradossale alla luce dei dati registrati nelle ultime settimane. Tutti principali indicatori descrivono una situazione in miglioramento, con un quadro generale compatibile con una fascia di rischio più bassa di quella attuale. Abbiamo già sollevato forti dubbi sull’attuale sistema di classificazione. Le misure restrittive sono indispensabili quando rispondono a precise necessità di contenimento del virus, diversamente il pericolo è quello di vedere applicate limitazioni solo in virtù degli automatismi previsti dalle disposizioni normative”, dichiara il presidente della Regione Christian Solinas.
Uno scenario di rischio basso, di tipo 1, emerge nello stesso report provvisorio inviato dall’Istituto Superiore di Sanità alle Regioni e in attesa di validazione da parte della Cabina di regia. Se i dati fossero confermati, il monitoraggio della settimana di riferimento dal 26 aprile al 2 maggio indicherebbe per la Sardegna un indice di contagio RT di 0,74, in ulteriore discesa rispetto allo 0,81 registrato nella settimana precedente. Positivi anche i dati sulla pressione negli ospedali, dove il tasso di occupazione si attesta al 22% sia per le degenze in area medica, sia nelle le terapie intensive, indici al di sotto delle soglie d’allerta previste.
“Alla luce di questi dati – dichiara l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu – riteniamo che la Sardegna presenti i requisiti per la classificazione in un livello di rischio inferiore rispetto a quello attuale. Una decisione in questo senso ristabilirebbe l’appropriatezza delle misure rispetto all’attuale situazione epidemiologica. Il quadro generale è in costante divenire e le vaccinazioni proseguono in maniera massiva. Non intendiamo abbassare la guardia, ma tante attività attendono di poter ripartire e allo stato attuale sarebbero in grado di farlo in sicurezza. Oggi la permanenza in zona arancione non sarebbe in alcun modo giustificata o giustificabile”.