CAGLIARI. In consiglio regionale si discute la proposta di legge 263, quella che prevede l'erogazione di ristori per gli operatori di feste e sagre: un settore paralizzato da un anno a causa della pandemia. Stando alle stile del proponente, Dario Giagoni (Lega), si prevede "la quantificazione finanziaria di euro 3.900.000", che è stata determinata "stimando la concessione dell'indennità una tantum, pari a euro 1.000 per sei mesi, in favore di una platea di 650 lavoratori".
Come per ogni proposta arrivano gli emendamenti, ossia delle idee di modifica al test originario. Oggi il testo è approdato in commissione Attività produttive del consiglio regionale. Ed ecco l'emendamento: si propone di utilizzare parte delle risorse - 700mila euro - alle "imprese operanti nel commercio di armi e munizioni e articoli militari aventi sede in Sardegna".
A sottoscriverla è un altro leghista, Andrea Piras. La ratio? Nonostante i cacciatori fossero tra i pochi ai quali era stato permesso di circolare sul territorio regionale anche in zona arancione - per un solo fine settimana - quest'anno a causa della pandemia si sarebbe sparato molto meno. E i fornitori, i negozi di armi, avrebbero avuto delle perdite. Così ecco che Piras viole erogare 7mila euro a ciascuno.
"Per la Lega, primo firmatario Piras", sottolinea la Progressista Maria Laura Orrù, "la priorità è un emendamento per sostenere le imprese che operano nel commercio al dettaglio di armi, munizioni e articoli militari. A voi le conclusioni", scrive rivolgendosi a una platea indistinta di utenti della rete.