CAGLIARI. Manifesti a lutto e drappo nero in vetrina. Così i titolari delle attività costretti a cercare di sopravvivere solo grazie all'asporto imposto dal passaggio della Sardegna in zona arancione protestano, silenziosamente: "Comunichiamo la morte della ristorazione". L'iniziativa parte da Oristano, da dove arriva anche un appello: "Saremmo orgogliosi se qualche collega si sentisse di appoggiare la nostra silenziosa protesta, sarebbe veramente gradito", scrivono dal ristorante pane e olio, dove il lutto è rappresentato da un drappo nero accompagnato da un cartello funebre che commemora la morte del settore.
Iniziativa alla quale aderisce, sempre nella città di Eleonora, la proprietà di Trattoria Siccio, da Paola: "Dopo l'ultima decisione si comunica la morte della ristorazione", si legge su un laconico cartello.
Ma c'è anche chi, non accettando la decisione del governo, decide di non rispettarla. E apre: è chiaro, scrive Priscilla Arius, titolare del bar Beverly a Capoterra, "che siamo solo dei poveri cogl..ni in mano a persone che non sono in grado nemmeno di capire cosa c è dietro un'attività e tutte le spese che comporta mandare avanti un locale. Giuro sono pronta a tutto. Io apro e spero che come me lo facciano tutte le altre attività". E lo ha fatto: ieri i clienti c'erano.