CAGLIARI. “Ci libereremo dal virus quando si vaccinerà il 60/70 per cento della popolazione”. La previsione è di Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive dell'ospedale San Martino di Genova, protagonista di numerose battaglie, con molti risvolti polemici, per arrivare a una, chiamiamola così, "normalizzazione" del trattamento del Covid e dei pazienti positivi.
“È fondamentale che le persone sappiano che da Trento a Reggio Calabria possono avere un trattamento sia in ospedale che a casa che è il medesimo e di qualità. Quindi ci siamo arrivati per le cure domiciliari da pochi giorni ma ci saremmo dovuti arrivare molto prima. Ci siamo ritrovati ad affrontare questa seconda ondata con gli stessi strumenti con cui abbiamo affrontato la prima, ovvero nessuno”.
Bassetti parla anche dei morti per covid o con covid. Perché l’Italia ha un numero altissimo di letalità, quindi numero di morti sul numero di contagiati. Pari al 3.5/3.6. Tutti gli altri Paesi europei simili all’Italia ne contano il 30/40 per cento in meno. “Siamo convinti che tutte le persone che sono state classificate come morti a causa del covid, soprattutto durante la prima ondata, non siano morti per altri motivi e magari avevano solo un tampone positivo? Bisogna riguardare tutto quando sarà finito e capire se il nostro sistema sanitario ha fatto così tanti decessi e se è così perché o se è un problema di conteggio. Se un uomo di 80 anni muore con una polmonite da covid, non c’è dubbio che sia morto a causa del covid, ma quante sono le persone che sono morte con tampone positivo che avevano una polmonite?”. Il tasso di letalità, secondo Bassetti, non renderebbe merito ai medici. “Abbiamo salvato molte vite”.
Circa 2 milioni di test rapidi sono in arrivo in Sardegna. Ma secondo Bassetti si avrà solo una fotografia della situazione istantanea. “Non conosco il protocollo con cui si vorranno utilizzare ma ci vuole una strategia. Il problema non è fare i tamponi, ma farli con appropriatezza: è una misura efficace nel momento in cui si utilizzano per tracciare dei contatti, per un contatto a scuola, sul lavoro, oppure si danno ai medici di medicina generale per i pazienti, ma questo è ciò che hanno fatto in tante altre regioni, compresa la mia. Il dato è molto istantaneo, si sa cosa sta accadendo in quella settimana, magari uno risulta negativo al test e dopo tre giorni diventa positivo, e viceversa, tra i positivi potrebbero emergere falsi positivi”.
I vaccini contro il covid sono in dirittura d’arrivo, ma secondo Bassetti, che si vaccinerebbe anche subito, troppi ancora sono scettici. “Sono rimasto molto colpito dall’atteggiamento di molte persone nei confronti del virus, mi sarei aspettato una reazione molto diversa nei confronti del vaccino, invece sento ancora tanto scetticismo, tanti miei colleghi che purtroppo parlano nelle sedi sbagliate che insinuano il dubbio, noi dobbiamo credere negli enti regolatori, ci libereremo dal virus quando il 60/70 per cento della popolazione si vaccinerà, e bisogna far capire attraverso tutti i canali, social e tradizionali, l’importanza del vaccino”.
- Monica Magro
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