CAGLIARI. Test sierologico per tutti, insegnanti e bidelli. Facile a dirsi. Ma nella realtà? "I medici di famiglia possono rifiutarsi di farlo. E molti medici sinora si sono rifiutati. Conosco numerosissimi lavoratori della scuola che non sono riusciti a fare il test, nonostante gli svariati tentativi col proprio medico e all'Ats. Io stesso, pur con le migliori intenzioni, non sono riuscito a farlo". È la testimonianza di Andrea Scano, insegnante cagliaritano, noto alle cronache per aver subito dei provvedimento disciplinari a causa del suo rifiuto di utilizzare il registro elettronico. Smentisce che "gli insegnanti non vogliono fare il test sierologico", come si dice, anche se viene strombazzato che "due milioni di test sono già disponibili".
Scano non si stupisce del fatto che molti medici non si siano messi a disposizione: "Ritengo possano avere anche molti buoni motivi, in quanto nel nostro Paese c’è la tendenza a scaricare oneri e responsabilità senza fornire supporti adeguati". Un'intera categoria, quella degli insegnanti, è finita sotto accusa. E Scano, che esprime la posizione di tanti colleghi, pone un quesito: "In un sistema come quello scolastico, sino a che punto ha senso proporre un test per l’insegnante e il bidello, ma non per i venti e più ragazzi della classe che, in qualche modo, entreranno in contatto con insegnante e bidello?".