CAGLIARI. A nulla sono serviti i numerosi incontri tra le associazioni dei pazienti del Microcitemico e Businco e le parti politiche. Temevano lo scorporo dal Brotzu, dove il Microcitemico era arrivato cinque anni fa. Ed è proprio ciò che accadrà con la nuova riforma sanitaria che prevede il ritorno alle otto Asl. A queste si aggiungerà anche l’azienda Brotzu, il Microcitemico sarà quindi sotto il controllo della Asl di Cagliari. Mentre il Businco, l’ospedale oncologico di Cagliari, potrebbe passare in un secondo momento sotto la gestione dell’Azienda ospedaliera universitaria per mantenere attive le scuole di specializzazione. Tutte “operazioni” che fanno paura alle associazioni dei pazienti e dei genitori dei bambini costretti a rivolgersi al Microcitemico per le cure.
“Non posso contestare le scelte politiche”, precisa Ugo Mancini, presidente dell’Astafos, casa di Accoglienza pediatrica di Cagliari, “Io posso dire che abbiamo i bambini che escono dalle cure, si perderanno le attività di pronto soccorso pediatrico": la strutture di emergenza urgenza per i bambini resta al Brotzu.
Altro problema per i piccoli pazienti di oncoematologia pediatrica. “In questi giorni sappiamo che ci attenderà il caos”, dice Francesca Ziccheddu, presidente dell’Asgop, che si domanda “un ricovero urgente in rianimazione, un’altra visita specialistica che normalmente facevamo al Brotzu: dove li faremo? Con quali procedure?”.
Timori diversi per i talassemici che hanno paura per i loro farmaci. “Lo scorporo dal Brotzu fa decadere i percorsi diagnostici assistenziali che erano stati approvati”, dice Matteo Pusceddu, presidente di Thalassa Azione, “adesso non si sa neanche come procederà la distribuzione dei farmaci”.
Anna Crisponi, dell’associazione L’Altra Cicogna, che dal '97 segue le coppie che cercano un bambino, dice che la riforma “pensa solo ad occupare i posti di potere moltiplicando per otto le Asl e quindi assegnando poltrone alla politica. L’obiettivo della sanità è migliorare le condizioni di vita di tutti i cittadini sardi, cosa che questa politica si è dimenticata”. Le associazioni, nonostante l’approvazione della riforma, si sono date appuntamento per domani, giovedì 3 settembre alle 12, nell’aula Thun dell’ospedale oncologico.