CAGLIARI. Per mesi le visite ai defunti sono state negate dal lockdown. Ma se questo valeva per tutta Italia, al cimitero di San Michele continua a essere negata la possibilità di mettere un fiore sulla tomba dei propri cari a molti cagliaritani. La loggia Scirocco, così si chiama la parte del camposanto alle spalle dello spazio dedicati ai caduti in guerra, è interdetta da settimane per lavori.
"Ma qui non si vede un badile, un operaio. Niente. Da giorni e giorni". Paolo Cugliara è un attivissimo sindacalista della Fials. Le sue puntuali denunce sulla situazione della sanità cagliaritana vengono spesso rilanciate dalla stampa locale. Ma oggi non parla da rappresentante dei lavoratori. La sua è la rabbia di padre e di figlio: sua madre e sua figlia sono seppellite lì, in quell'area del cimitero chiusa al pubblico. E lui non può avvicinarsi.

"È la terza volta che provo a venire", dice indignato dal cimitero, "l'area è tutta transennata. Si parla di manutenzioni, ma non ho mai visto nessuno al lavoro. Questa mattina, come me, altri hanno comprato i fiori all'esterno. Sono arrivati fin qui e niente: non si può accedere. E stiamo parlando di una zona con sepolture relativamente recenti. Come è possibile che sia già in quest condizioni? Prima c'era il coronavirus, ora la mancanza di responsabilità da parte di chi, in Comune, si deve occupare dei servizi cimiteriali: non è roba da paese civile". Per non parlare dei bagni: "Ho lavorato in ospedale, ho lo stomaco forte. Ma quello che ci ho visto all'interno me l'ha fatto rivoltare".