CAGLIARI. È il giorno della riapertura ufficiale di centri sportivi, palestre, piscine e circoli sportivi in tutta Italia (tranne che in Lombardia e Basilicata). Le strutture si dovranno però attenere ai protocolli previsti dalle linee guida aggiornate e approvate dalla Conferenza delle Regioni. Prenotazioni sempre obbligatorie per corsi e lezioni, regole di distanziamento e ingresso consentito solo con mascherina. La misurazione della temperatura corporea per chi entra nella struttura è consigliata ma non obbligatoria.
All'ingresso i clienti dovranno firmare un'autocertificazione sulle proprie condizioni di salute e i gestori delle attività dovranno conservare i dati per 14 giorni. Durante gli esercizi in palestra, per fare un esempio, le persone dovranno tenere una distanza di almeno 2 metri fra loro e non avranno l'obbligo della mascherina. In piscina invece sarà disponibile una superficie di 7 metri quadrati per ciascuno nelle vasche. Tutti gli attrezzi andranno disinfettati dopo ogni utilizzo e gli allenatori dovranno indossare sempre mascherina e guanti. La parola d'ordine è una: sanificazione. Negli spogliatoi, invece, la regola è l'ingresso pochi per volta, ma in tanti hanno deciso di tenerli chiusi. Nessun indumento negli armadietti, tutto all'interno delle proprie borse.
A Cagliari intanto nasce un progetto, chiamato “Palestra Sicura”, che prevede l’attestazione di conformità per la sicurezza nel controllo del contagio da Covid-19 all'interno della propria struttura. L’iniziativa, promossa dalla società di consulenza Nova Etica di Cagliari, in collaborazione con l’Organismo di Certificazione Certitalia (accreditato Accredia), consiste in un sistema che espone le palestre ai periodici controlli di conformità da parte di un ente terzo (Certitalia), garantendo in questo modo una supervisione esterna sul mantenimento degli standard implementati, a vantaggio di una maggiore trasparenza verso tutti i portatori di interesse (soci e dipendenti in primis).