CAGLIARI. “Voi parlate di 12mila morti per il rumore, noi vi diciamo che si contano 45mila suicidi all’anno per disoccupazione”. Così il rappresentante di Fipe Confcommercio Sud Sardegna Emanuele Frongia risponde al presidente del Comitato “Rumore no grazie” Enrico Marras che non solo dice “no” ai tavolini, ma ricorda anche il numero dei decessi che sarebbero causati dal rumore, sostenendo che "è peggio del coronavirus" (QUI LA NOTIZIA).
Frongia ricorda quali siano le conseguenze dell'arrivo del coronavirus nell’Isola. “La Sardegna non è rimasta indenne: siamo stati colpiti da un lutto, un nostro collega è morto, a me dispiace questo clima di menefreghismo davanti a una situazione che ha toccato tutti, da questa situazione se ne esce solo come comunità”.
Sulle concessioni per i tavolini Frongia risponde che gli imprenditori rispettano la legge. “Il piano di risanamento acustico era stato bloccato perché era sbagliato, quindi non è che c’è qualcosa che viene fatto da un comune all’altro, voi avete i vostri diritti, noi abbiamo i nostri", spiega rivolgendosi al comitato, "ci teniamo a dirlo in una maniera calma, autorevole, anche se la rabbia è tanta, forse in questo momento bisognerebbe anche evitare di accendere eventuali micce o di sostenere certe posizioni in questa situazione".