In Sardegna

"Rumore peggio del virus": Cagliari, comitato contro le concessioni ampliate per i ristoranti

 

 

 

 

CAGLIARI. Dopo due mesi di riposo durante l’emergenza coronavirus, il comitato “Rumore no grazie” del centro storico di Cagliari torna a farsi sentire. Richieste e considerazioni sono chiare: “Niente ampliamento degli spazi per i tavolini, rispettiamo le regole, il rumore è peggio del coronavirus”. Una lettera è già stata indirizzata al comune di Cagliari. Oggetto della “contestazione” questa volta è la volontà del sindaco Paolo Truzzu di consentire ai titolari dei locali di posizionare più tavolini nelle aree all’aperto per fare in modo che anche chi non dispone di molto spazio all’interno, possa lavorare con le dovute misure di sicurezza.

“Noi non chiediamo la chiusura delle attività”, precisa il presidente del comitato Enrico Marras, “abbiamo paura che si torni alla malamovida e che si superino i valori di legge: chiediamo esclusivamente l'applicazione del Piano Acustico Comunale ed il rispetto delle leggi sanitarie di merito fino ad oggi del tutto ignorate”. Marras punta il dito contro il Comune: “Se avesse rispettato le regole oggi il problema dei tavoli con il coronavirus non ci sarebbe, sarebbero già tutti a posto”. E ai titolari dei locali che non possono proseguire la loro attività se non ampliando gli spazi all’aperto Marras risponde che "la loro attività non sarebbe dovuta proseguire neanche prima, se la devono prendere con il Comune”. I tavolini, secondo Marras “non possono stare all’aperto, solo in aree particolari, dove hanno libero sfogo per le emissioni acustiche, come il Porto ad esempio”.