CAGLIARI. Il comitato tecnico scientifico della Regione ha consegnato al governatore Christian Solinas un documento "con le cautele per quanto riguarda le riaperture, Però su questo c'è una scelta politica. La Sardegna può essere una laboratorio, perché il contagio è stato ed è basso" ma c'è una paura: "A preoccuparmi moltissimo è la stagione estiva".
Parole di Stefano Vella, infettivologo, componente del gruppo di esperti che supporta il presidente della Regione nella gestione del coronavirus in Sardegna, in risposta a una domanda sulla "Sardegna laboratorio per la ripartenza" posta dal giornalista Sergio Nuvoli, dell'ufficio stampa dell'Università di Cagliari. Non ha grossi timori per la prime timide riaperture della Fase 2 nell'Isola, ma guarda più avanti Vella. E non traccia una prospettiva rosea: "Sapete quante persone arrivano in Sardegna. L'isola ha avuto una bassissima immunità, proprio per la bassa circolazione del virus. Son preoccupato dai milioni di arrivi: bisogna trovare il modo di proteggere la Sardegna dal rientro del virus, a luglio e agosto. Anche perché", aggiunge il professore, "la gente vedrà la Sardegna come libera dalla malattia. Ma se entra c'è il rischio che scoppi l'epidemia".