CAGLIARI. Devono mettersi in isolamento volontario e denunciare la propria presenza tutti coloro che sono atterrati o sbarcati in Sardegna negli ultimi giorni e nelle due settimane prima del 9 marzo, data di emanazione dell'ordinanza restrittiva del presidente della Regione Christian Solinas? (QUI LA NOTIZIA). I dubbi interpretativi sono stati tanti, anche perché c'è chi è sbarcato per ragioni di salute (cure sulla Penisola) o di lavoro (autotrasportatori). Così è arrivata una circolare esplicativa, che illustra nel dettaglio come ci si deve comportare.
L'obbligo di quarantena e autodenuncia è valido per tutti (salvo le eccezioni spiegate dopo) coloro che sono arrivati dopo il 9 marzo e, prima di quella data, solo se partiti dalla Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell'Emilia, Rimini, Pesaro, Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. Quindi dalla ex zona rossa. Lo stesso obbligo è esteso alle persone - qualunque sia la data di sbarco - che abbiano partecipato a incontri, seminari e convegni con persone provenienti dai territori considerati più a rischio prima dell'estensione della "protezione" a tutta Italia (i territori della ex zona rossa di cui sopra).
Ci sono, tuttavia, delle categorie di viaggiatori che sono esentate. Ecco gli spostamenti giustificati, che devono comunque essere autocertificati.