CAGLIARI. La salute, prima di tutto. Fino a ieri era una frase fatta. Oggi è il motto dei negozianti del centro di Cagliari, che hanno deciso di abbassare le serrande, anche se per loro l'imposizione di blocco dell'attività non c'era: vendono abbigliamento, scarpe, gioielli, occhiali. Non beni di prima necessità. Sulle vetrine tanti, in via Manno, via Garibaldi e altre strade, hanno affisso un cartello: "Anche noi vogliamo fare la nostra parte", si legge, "la salute è un bene individuale e collettivo. Per preservare quella dei nostri collaboratori, dei loro familiari e dei nostri clienti, il negozio resterà chiuso fino al..." e poi segue la data. Qualcuno chiude fino al 15 marzo, altri fino al 3 aprile.
L'obiezione è facile: tanto non avrebbero avuto clienti. Ok, ma ogni tanto ci si potrebbe anche limitare ad apprezzare un gesto di responsabilità collettiva.