CAGLIARI. Ventidue tamponi effettuati in Sardegna su casi sospetti, uno solo positivo. A Oristano. È un dato confortante, che comunque non deve fare abbassare la guardia, quello che arriva dall'unità di crisi regionale contro il coronavirus in Sardegna. A essere contagiata è stata una donna, le cui condizioni non destano preoccupazione. I casi accertati sono in tutto 35 nell'Isola.
Il presidente della Regione Christian Solinas decide così di mandare un messaggio ai sardi.
"Stiamo vivendo", dice il presidente, "una grande emergenza sanitaria di natura globale che sta investendo tanti paesi. Un momento complesso nel quale desidero rivolgermi a tutti non solo come presidente della Regione e responsabile della salute pubblica, ma come uomo, come farebbe ogni buon padre di famiglia. Ci sono state imposte, perché assolutamente necessarie, misure severe, che incidono pesantemente sullo stile di vita che abbiamo conquistato negli anni, e che ha portato alla libera circolazione delle persone, delle merci, dei rapporti umani.Oggi pero’ abbiamo pero’ bisogno di mettere in sicurezza la salute di tutti noi. Dobbiamo farlo seguendo alla lettera le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità , e quelle contenute nelle Ordinanze da me emesse. Fino al 3 di aprile dobbiamo evitare qualsiasi tipo di contatto ravvicinato tra le persone, qualsiasi viaggio e qualsiasi situazione di pericolo, perché il coronavirus si espande e viaggia sulla gambe degli uomini. Limitare i contatti significa limitare il contagio e l’espandersi di questa sciagura.Osservando delle buone regole di condotta e le prescrizioni emesse dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dalla Presidenza della Regione, prosegue il Presidente, siamo ancora nelle condizioni e nei tempi percheé si possa arginare questa espansione e riportare la nostra vita e i nostri rapporti alla normalità .Possono sembrare sacrifici eccessivi, ma sono necessari. Tutto questo avrà un costo per le partite Iva, gli artigiani, le imprese turistiche. Ma la Regione e lo Stato interverranno per restituire quello che questa emergenza sta oggi togliendo.
Ora la preoccupazione è sanitaria: occorre evitare il contagio. Non c’è alcun bisogno di fare ressa nei supermercati, perché non è in discussione il normale approvvigionamento delle merci. Occorre comportarsi in maniera ordinata; possiamo fare normalmente la spesa evitando distanze ravvicinate e restando possibilmente a 2 metri dagli altri clienti; evitando di uscire di casa più volte, evitando compere non necessarie e soprattutto assembramenti di ogni genere in luoghi pubblici o privati. Siamo un popolo generoso e forte, con grande storia. Se sapremo affrontare al meglio questa emergenza e se tutti collaboreremo attuando le misure di sicurezza, garantiremo ai nostri figli e a noi un futuro sereno".