CAGLIARI. "Le mascherine chirurgiche per prevenire il coronavirus? Non servono, anzi potrebbero aumentare il rischio di infezione". Ad affermarlo è la dottoressa Stefania Esu, immunologa e allergologa cagliaritana che stamattina ha spiegato come la misura precauzionale, simbolo dell'emergenza coronavirus, sia in realtà inutile se non pericolosa.
"Le classiche mascherine chirurgiche", spiega la dottoressa, "non hanno un’utilità scientifica per proteggerci dal virus, ma, anzi, spesso potrebbero aumentare il rischio di infezione per un falso senso di sicurezza e un maggior contatto tra mani, bocca e occhi. Inoltre, tali mascherine sono monouso, quindi da cambiare spesso, non si possono maneggiare senza precauzioni (togliere e mettere in continuazione per parlare, rispondere al cellulare etc) e non si possono buttare dove capita".
La sua presa di posizione non è immotivata, ma anzi tra le sue fonti cita le indicazioni dell’ European centre for disease prevention and control.
Le mascherine sono andate a ruba nelle farmacie e nei centri specializzati. E il costo di una singola unità può arrivare fino a 12 euro (quando il costo normale si aggira intorno agli 80 centesimi a pezzo). Ma la psicosi ha portato i sardi a fare incetta si qualsiasi tipo di mascherina, comprese quelle in vendita nei negozi di bricolage. Utili, ma non certo a prevenire il coronavirus (qui la notizia).