La protesta a Siniscola
CAGLIARI. Un anno fa esatto le strade della Sardegna iniziavano a trasformarsi in fiume di latte. Ma da festeggiare c'è ben poco: per "celebrare" l'occasione è arrivata la fissazione di un’altra udienza preliminare, il 14 maggio 2020, davanti al Tribunale di Nuoro. Il giudice per le indagini preliminari deciderà sulla richiesta di rinvio a giudizio emessa dal pm di Nuoro Giorgio Bocciarelli nei confronti di 10 indagati. Questa volta la protesta dei pastori incriminata è quella svoltasi a Siniscola, proprio l’8 febbraio 2019.
"I capi di imputazione sono sempre gli stessi", spiega l'avvocato dell'associazione Libertade Giulia Lai, "blocco stradale, con l’aggravante delle più persone riunite con una pena che può arrivare fino ai dodici anni. L'avvocato, con i colleghi Adriano Sollai, Marcella Cabras e Michele Zuddas "ricordano che per i medesimi fatti il pubblico ministero, per altre 29 persone aveva emesso il decreto penale di condanna ritenendo la pena convertibile in una multa. Libertade nell’adempimento di uno dei suoi scopi, ovvero dare una corretta e giusta informazione esprime la solidarietà nei confronti di tutti gli indagati".
Ma cosa era successo un anno fa? Col latte pagato a 60 centesimi tutti i pastori della Sardegna erano scesi in strada, a buttare il frutto del loro lavoro. Ecco, in una videotestimonianza, qual era lo spirito che aveva guidato la protesta.