CAGLIARI. Roma chiama, la Sardegna risponde. E dice no. La Regione chiude le porte all'arrivo dei rifiuti della Capitale. Il Tirreno non verrà attraversato dalle navi cariche di immondizia prodotta dai romani che a breve non avranno più una discarica dove essere conferiti. La Regione Lazio, in vista dell'emergenza che seguirà l'imminente chiusura dell'impianto di Colleferro, ha cercato di attivare accordi interregionali per la distribuzione nel resto d'Italia delle migliaia di tonnellate di rifiuti prodotte all'ombra del Cupolone.
L'emergenza rifiuti a Roma (ImagoEconomica)
Il 12 dicembre la richiesta è arrivata anche sul tavolo del governatore Christian Solinas e dell'assessore all'Ambiente Gianni Lampis. Si legge nel documento che l'ente guidato da Nicola Zingaretti, sondando la disponibilità delle discariche della Sardegna, chiedeva di poter trasportare rifiuti soldi urbani non differenziati che dovrebbero essere gestiti dalla municipalizzata Ama. Quindi tutto ciò che invade le strade di Roma finendo anche fuori dai cassonetti in modo indiscriminato.
La richiesta della Regione Lazio
La notizia ha destato allarme in Sardegna. La capogruppo del Movimento 5 Stelle, Desirè Manca, aveva ipotizzato che la destinazione finale di quel pattume indifferenziato potesse essere, tra le altre, anche la discarica sassarese di Scala Erre. Ma non andrà così.
La risposta della Regione Sardegna
Perché l'assessorato regionale all'Ambiente ha già risposto alla richiesta romana. Nella lettera inviata nella Capitale il 18 dicembre si spiega che non esistono volumi disponibili nelle discariche dell'Isola. E quelli che potrebbero essere utilizzati bastano appena a soddisfare le esigenze della Sardegna. Quindi niente da fare. I rifiuti di Roma non arriveranno in Sardegna.