CAGLIARI. Più di 200 associazioni (alcune organizzano eventi da decenni) rimarranno senza finanziamenti. All’appello, per soddisfare tutte le richieste, mancano oltre 6 milioni di euro. Si tratta dei contributi che arrivano dalla legge 7, quella che prevede la concessione, da parte dell’assessorato regionale al Turismo, di finanziamenti per l’organizzazione di manifestazioni di grande interesse turistico.
I criteri della legge non piacciono al numero uno dell’assessorato, Gianni Chessa, che ha già annunciato: “Sono da rivedere”. Oggi però ha voluto mettere i puntini sulle i e ha chiarito: "Molte associazioni storiche sono rimaste fuori perché sono state create false aspettative, alcuni consiglieri hanno fatto promesse che ora non possono mantenere”. Il bando risale al 22 gennaio, esattamente un mese prima delle elezioni.
“Sulla base delle richieste arrivate per il 2019 il fabbisogno vero è di 15milioni e 98mila euro”, ha spiegato Chessa, “le domande sono passate da 330 nel 2018 a 511 nel 2019. La differenza di 181 domande ha fatto scattare un problema reale, le associazioni che hanno fatto richiesta per la prima volta hanno sottratto soldi alle altre che magari da anni ricevevano finanziamenti e ora non li ricevono più. Il bando oggi è di 8milioni e 690 mila euro perché ho messo un milione in più e mancano all’appello 6 milioni e mezzo di euro per coprire tutte le richieste idonee”. In sostanza, secondi i calcoli dell’assessorato, i soldi vengono a mancare perché per i beneficiari, 381, rimane solo un milione e 700mila euro poi incrementato con un altro milione dell’assessorato. Alcune domande infatti vengono impegnate in finanziaria. “La legge finanziaria prevede che per il bando grandi eventi ci sono ad esempio 4 milioni e 722 mila euro, pertanto le risorse risultano molte meno, se pensiamo di soddisfare tutte le richieste, arriviamo a una dotazione di oltre 15 milioni di euro”.
L’impegno da parte dell’assessore Chessa è quello di “coprire parte delle 381 richieste che valgono oltre 6 milioni e mezzo di euro, ne parlerò anche con il presidente Solinas e con il presidente della commissione”. E il lavoro per il nuovo bando "avrà criteri più blindati - conclude - puntiamo sulla promozione turistica della Sardegna con iniziative che danno più garanzie, altri dovranno chiedere i finanziamenti all’assessorato allo sport, puntiamo sui grandi eventi legati allo sport, enogastronomia, folk e tradizioni, settori importanti e portanti per la Sardegna”.
E intanto arriva la critica del gruppo consiliare dei Progressisti, a firma del consigliere Francesco Agus: "Stupisce come l'assessore al Turismo consideri negativamente un dato che è invece estremamente positivo. L’aumento delle richieste di contributi (+43% di domande rispetto all’anno scorso) è un ottimo segnale di ripresa, prova di un tessuto culturale e associativo vitale e in crescita in tutta l'isola. Sarebbe gravissimo frustrare e penalizzare gli operatori che con grande impegno da anni animano i comuni piccoli e grandi della Sardegna, aiutano nella destagionalizzazione dell’offerta turistica e creano un indotto irrinunciabile. Nei primi sei mesi di questa legislatura il tema è stato sottovalutato e si è arrivati alla pubblicazione della graduatoria senza che sia stato deciso l'aumento di risorse né che le associazioni siano state informate dell'eventualità di essere escluse per questo. Sarebbe stata sufficiente una delibera di Giunta per consentire la variazione di bilancio ed evitare il problema a monte: nei capitoli dell’Assessorato al Turismo ci sono ancora, a due mesi dalla chiusura della ragioneria regionale, diversi milioni di euro non spesi, molti dei quali ancora non impegnati che rischiano di essere persi. Crediamo poi sia necessario, al fine della revisione dei criteri annunciata dalla Giunta, un coinvolgimento pieno ed effettivo del Consiglio regionale sin dalle prime fasi, anche al fine di fugare il dubbio riguardo al fatto che il “cambio di metodi” annunciato dall’assessore non celi in realtà l’istituzionalizzazione della “politica delle mancette” inaugurata con una delibera inopportuna ed illegittima che ha distribuito, senza criterio ne bando pubblico, 381mila euro a 33 soggetti diversi nella più totale opacità e discrezionalità".