CAGLIARI. "Stop immediato delle esercitazioni, chiusura dei poligoni, quantificazione dei danni. Risarcimenti, bonifiche e restituzioni delle terre". Sono queste le istanze che da anni gli antimilitaristi sardi portano avanti. Grida di protesta che oggi si sono fatte più forti in occasione della presentazione per la manifestazione del 12 ottobre a Capo Frasca, contro l'occupazione militare in Sardegna.
"Abbiamo cercato di fare un grande lavoro di sensibilizzazione sulle servitù militari in Sardegna", spiega Pierluigi Caria, rappresentante dei movimenti organizzatori della manifestazione, "quest'anno ci aspettiamo tante persone con noi di fronte alla base"
È una Sardegna stanca quella di cui si è parlato alla conferenza. Stanca delle servitù e del servilismo. Stanca di dare. Lo ha spiegato Bustianu Cumpostu, del comitato organizzatore manifestazione Capo Frasca: "I cosiddetti benefici che i militari porterebbero alla Sardegna non raggiungono minimamente i danni che provocano. La nostra terra non ha più nulla da dare. Oggi non siamo qui per trovare compromessi. Non più, è finito quel tempo. Oggi siamo qui per far cessare l'occupazione militare nell'Isola".