TEULADA. Un palco, tavoli e sedie, più un punto ristoro, allestiti per quattro giorni per una festa privata. Ruspe e muletti che vanno e vengono, carichi di materiali, sulla sabbia di uno degli angoli più suggestivi della costa meridionale della Sardegna. Il gioco è valso (economicamente) la candela? Non sembra. Le casse pubbliche hanno incassato poco più di 350 euro per la concessione, soldi destinati al Demanio - e poco più di 120 per spese di istruttoria. In questo caso denaro finito al Comune di Teulada (QUI TUTTI I DETTAGLI, CON I NOMI DEI CONCESSIONARI).
Si sono spente le luci del party, non le polemiche sulla festa privata andata in scena a Tuerredda fino a mercoledì scorso. E se la voce grossa degli ambientalisti pare aver trovato orecchie sorde nel municipio teuladino, adesso il caso approda in consiglio regionale. Con un fuoco incrociato da maggioranza e opposizione.
“Quanto accaduto nella spiaggia di Tuerredda è allarmante - spiega Laura Caddeo, consigliera regionale dei Progressisti – non solo per l’elevato valore ambientale del sito, ma per la facilità con cui un pezzo pregiato di Sardegna possa essere utilizzato come uno sterrato privo di valore”. Sull’impatto ambientale di mezzi e strutture impiegate e sulle autorizzazioni concesse dagli enti gli 8 consiglieri del centrosinistra chiedono verifiche alla Regione con un'interrogazione depositata in Consiglio regionale. “Chiunque abbia a cuore la salvaguardia dei nostri habitat - sottolinea Caddeo - non può rimanere indifferente di fronte all’aggressione subita da una porzione di territorio estremamente sensibile e delicata".
All'attacco da sinistra si aggiunge quello del partito sardo d'azione, per bocca del consigliere regionale Nanni Lancioni: "Sarebbe auspicabile fare chiarezza su quali basi il sindaco di Teulada ha rilasciato le autorizzazioni per la kermesse, a due passi da una location mozzafiato, che costituisce un richiamo per la sua bellezza incontaminata". L'esponente dei quattro mori chiarisce di non essere contro chi organizza eventi: "Ben vengano gli spettacoli estivi", puntualizza, "ma ci chiediamo se non si potesse trovare altro sito adeguato per la manifestazione. Il primo cittadino avrebbe dovuto vigilare sul contesto ambientale e paesaggistico di Tuerredda, scongiurando eventuali danni sulla biodiversità".