CAGLIARI. Una manifestazione politica, colorata, partecipata, ma soprattutto per la rivendicazione dei diritti. Sono queste le caratteristiche che contraddistinguono il Sardegna Pride, l’appuntamento che torna a Cagliari per la sua ottava edizione. Mancano ancora poco più di tre mesi ma l’associazione Arc di Cagliari sta già preparando il programma. La data c’è già, sabato 6 luglio, la partenza del corteo (salvo imprevisti o cambio del percorso) è prevista dal teatro Lirico di via Sant’Alenixedda, come l’anno scorso.
“In questi giorni in Italia si sta tenendo un congresso mondiale a favore di alcune famiglie ma contro altri tipi di famiglie”, spiega Michele Pipia dell’Arc di Cagliari, “noi vogliamo che tutte le famiglie possano avere gli stessi diritti”. Il messaggio dell’associazione è rivolto a tutte le persone che vogliono sostenere la battaglia. “Contro le discriminazioni dobbiamo lottare tutti” precisa Pipia, “e c’è ancora tanto da fare, ad esempio una legge contro il bullismo, l’omofobia e la xenofobia in italia nell’ultimo anno ci sono state una trentina di aggressioni anche nelle ultime settimane e ancora una volta non abbiamo nemmeno una persona che è stata messa in carcere o processata per l’aggravante dell’omofobia”. E a chi accusa i partecipanti di essere ipocriti e di voler strumentalizzare, Pipia risponde che “il Sardegna Pride è una manifestazione pacifica, partecipata, dove ci si diverte anche, non c’è nessuna ipocrisia, ci sono persone che vogliono sentirsi libere nel 2019”.
Intanto, fino al 31 marzo, rimarrà esposta sulla facciata del Municipio di via Roma una bandiera arcobaleno per i diritti Lgbt. Lo annuncia il Comune di Cagliari, che aderisce alla rete RE.A.DY anti discriminazioni per l'orientamento sessuale in occasione del congresso mondiale delle famiglie a Verona, l'evento che vedrà una tavola rotonda sulla famiglia naturale in Europa.