CAGLIARI. Reparti dismessi, divieti di uscire nei balconi per il rischio crollo, ascensori fuori servizio e una facciata esterna che cade a pezzi: è l’ospedale Marino del lungomare Poetto. Non l’ex ospedale abbandonato. Ma l'ex albergo Esit, quello operativo, riconosciuto come una delle strutture ospedaliere più importanti dell’isola per il trattamento delle lesioni midollari e per i traumi ortopedici. In quanto ad abbandono, però, si somigliano.
Il presidio di viale Poetto, dotato di 136 posti letto ordinari e specializzato nell’area ortopedico-traumatologica e nella chirurgia d’urgenza, dovrebbe chiudere nel giro di un anno, o forse due. Eppure, guardandolo dall’esterno, sembra sia stato già abbandonato al suo destino da tempo: la piscina di fronte all’ingresso è ancora vuota, la sporcizia intorno è aumentata con il passare del tempo e la facciata principale mostra i segni evidenti del decadimento. All’interno dei reparti la situazione non è diversa: nelle camere dei pazienti ricoverati è persino vietato uscire nei balconi per il rischio di crolli. Gli ultimi piani della struttura sono stati dismessi, tutto lasciato intatto. Reparti deserti, con sedie rotte, ticket caduti sul pavimento e abbandonati lì, e fazzoletti sul termosifone. Il bar è stato chiuso ormai due anni fa.
Ma oltre al danno, è sopraggiunta recentemente anche la beffa: non ci sono più distributori automatici per poter comprare l’acqua né macchinette per il caffè.“È scaduto l’appalto e ci hanno detto che consumavano troppa energia. Qui ci sono pazienti che affrontano ricoveri anche molto lunghi quindi è una situazione insostenibile”, commenta il personale medico. Tagli alla sanità che sfociano in questo caso nel degrado di una struttura, ormai allo sfascio, che, in teoria, dovrebbe rappresentare il riferimento regionale per la cura di importanti patologie.