CAGLIARI. "Sono molto scossa dalla macchina del fango che si è messa in moto". La deputata cinquestelle Mara Lapia non vuole più parlare dell'aggressione subita fuori dal supermercato di Nuoro. "Ora voglio lasciare che la Magistratura faccia il suo lavoro", dice con fermezza. Su di lei si è scatenata nei giorni scorsi una bufera di smentite, presunti testimoni oculari e versioni discordanti, che hanno gettato delle ombre sul suo primo racconto del fatto, avvenuto sabato scorso nel parcheggio di un centro commerciale. Nessuna ulteriore versione quindi su ciò che è successo (e le telecamere non hanno potuto riprendere), ma qualche sassolino dalla scarpa la deputata se lo vuole togliere.
"Sono ferma a casa perché di certo non ho ricevuto delle carezze" - precisa - "Mi sento profondamente colpita come donna, ma credo che questa macchina del fango si sia messa in moto nei confronti della politica, di una donna forte. Sicuramente nei confronti di una sconosciuta tutto questo non sarebbe successo. Si deve ancora crescere tanto nell’accettare le donne in politica e in carriera. Perché se non fossi stata una persona così in vista ci sarebbe stata tanta solidarietà".
E poi commenta l'ultima indiscrezione, riportata dall'indipendentista Pier Franco Devias nelle ultime ore: "Sulla lite con le cassiere? Non ho mai offeso nessuna di loro. Non ho fatto neanche una delle affermazione che sono state riferite perché non mi appartiene nel modo più assoluto. Io penso che la politica si faccia sui temi, non su accuse o illazioni. Sa quanta pubblicità si è fatto Devias dopo quel post? E fare il ballo sul cadavere è sempre molto facile. Effettivamente quando si fanno queste cose c’è sempre una certa meschinità dietro. Se si fosse impegnato di più sulla sua terra sarebbe arrivato un pochino più in alto in politica e avrebbe fatto cose ben migliori”.
È stato poi lo stesso Devias a precisare: "Se si aprirà un processo sarà il Tribunale a chiarire la vicenda e a stabilire la veridicità o meno delle parole delle commesse. Ci sarà una ricostruzione dei fatti, con tutti i testimoni che dovranno deporre sotto giuramento e i loro avvocati. A prescindere da questo, ho già ripetutamente dato la mia solidarietà alla deputata".
E il fondatore di Liberu aggiunge ancora.
"In sole 24 ore, e senza che nel frattempo io avessi fatto niente,sei passata dall'invitarmi a casa tua a darmi del meschino. Questa cosa di ritrattare le cose ti sta sfuggendo di mano. La mia (relativa) notorietà è ben precedente alla tua entrata in politica e alla vicenda in questione. Se sono noto, io, è per le lotte che ho sempre fatto.Se si fosse impegnato di più sulla sua terra sarebbe arrivato un pochino più in alto in politica", dici. Ebbene io per la mia terra mi sono sempre impegnato, ma hai ragione, posso fare di più. Intanto ci chiediamo tutti cosa hai mai fatto tu per questa terra. Lei poi afferma che "quando si fanno queste cose c’è sempre una certa meschinità dietro". Ebbene, io ho solo difeso delle lavoratrici offese da te, non c'è niente di cui mi devo vergognare, io. Piuttosto qui di meschino c'è solo il trattare pubblicamente delle lavoratrici da poveracce e, anzichè chiedere scusa, negare che sia mai successo".
La deputata Mara Lapia contro tutti: "Fare il ballo sul cadavere è sempre facile"
- Marzia Diana
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