SANT'ANTIOCO. Estorsione, spaccio di stupefacenti ma anche violente aggressioni e furti. Di questo sono accusati i sei componenti della banda criminale sarda, tutti residenti tra Sant'Antioco e Calasetta, fermati con ordine di custodia cautelare al termine dell'operazione "Isola bianca", coordinata dai carabinieri delle stazioni di Sant'Antioco e di Carbonia. Tre erano già stati arrestati in flagranza di reato: Riccardo Frisolone, cinquantaduenne, e Alessandro Corro, ventitreenne, entrambi di Calasetta. Pier Giuseppe Allocca, unico sassarese, era invece stato accusato del reato di estorsione. Questa mattina è finito in carcere anche Mirko Pisano, ventiseienne di Calasetta, ritenuto pericoloso per l'elevato numero di episodi di spaccio ma anche per le modalità con cui estorceva il denaro ai suoi acquirenti. Un altro soggetto è al momento ricercato perché si è trasferito all'estero. Agli arresti domiciliari sono finiti Maurizio Rivano, operaio ventitrenne, e Enrico Cherchi, pescatore di 27 anni, anche loro di Calasetta, per i reati di detenzione illecita di armi e stupefacenti.
I carabinieri, nel corso di una lunga indagine partita a giugno del 2016, hanno scoperto che il gruppo criminale, composto da ragazzi maggiorenne del posto, aveva organizzato una rete di spaccio articolata (di cocaina e hashish) venduta anche a minorenni nelle piazze di Sant'Antioco e Calasetta, ma soprattutto "realizzavano azioni estorsive gravi verso i loro acquirenti, per recuperare i crediti di droga: sono state documentate violente aggressioni fisiche, il furto di un’autovettura con richiesta di denaro per la restituzione, danneggiamenti di porte e oggetti delle abitazioni delle vittime e, in un caso, l’obbligo di stipulare un ingente finanziamento per estinguere il debito dello stupefacente".