CAGLIARI. La scrittrice Michela Murgia, che ha rischiato di rimanere a terra per mancanza di voli e di non poter partecipare al funerale di un'amica, si è augurata che anche gli eventuali figli lontani di Francesco Pigliaru e dell'assessore Massimo Deiana possano vivere il suo disagio quando il funerale sarà il loro. E l'assessore risponde così: "Ricambio di tutto cuore".
Ma il caso non si limita a essere una scaramuccia personale. Quattro senatori - Silvio Lai, Ignazio Angioni, Giuseppe Cucca e Luciano Uras - hanno scritto ai vertici della Rai (la presidente Monica Maggioni e il direttore generale Mario Orfeo) perché le parole della Murgia "sono incompatibili con il servizio pubblico. Non basta un profilo culturale, anche di valore, perché espressioni cariche di violenza e di incitazione all'odio siano compatibili con il servizio pubblico". In un comunicato si legge anche che "non può passare inosservato che una professionista come dovrebbe essere la signora Murgia, mentre svolge ruoli significativi e di grande visibilità all'interno del servizio pubblico radiotelevisivo possa augurare pubblicamente sofferenza e solitudine, se non addirittura la morte ad alcune persone". I senatori confidano che "anche i vertici della Rai intendano stigmatizzare tale comportamento richiamando la signora Michela Murgia a contenere le sue esternazioni se non per civiltà almeno in un quadro di compatibilità con il servizio pubblico".