CAGLIARI. Giovanni Cogoni è vivo: questa, almeno, è la convinzione di chi indaga sulla scomparsa dell'operaio quartese di 52 anni che ha fatto perdere le sue tracce misteriosamente giovedì 15 giugno. Dal profilo della figlia sono spariti tutti gli appelli e le foto dell'uomo. Pubblicato, invece, poco fa, un intervento dell'avvocato Gianfranco Piscitelli, presidente per la Sardegna dell'associazione Penelope, che assiste i familiari delle persone scomparse. Un invito a far scendere il silenzio sulla vicenda. E una breve frase della ragazza: "Grazie a tutti per l'aiuto".
Ma intanto, secondo quanto trapela, su richiesta della stessa associazione, la Prefettura avrebbe attivato il piano provinciale per le persone scomparse. Da domani comando provinciale di carabinieri, Guardia di Finanza, vigili del fuoco, Corpo forestale, soccorso alpino e speleologico, Polizia di frontiera marittima e aerea, con l'ausilio delle unità cinofile, saranno in campo per la ricerca di Cogoni.
L'operaio, dipendente di una ditta esterna della Saras a Sarroch, è uscito di mattina per non tornare più a casa. Un abitudinario, che andava sempre al lavoro in corriera. Quella mattina ha preso la sua auto, che è stata ritrovata a tarda sera parcheggiata in via Catalani, a Cagliari. Chiavi nel quadro e cellulare nell'abitacolo. Una situazione che ha gettato nel panico i familiari. Oggi la misteriosa svolta, con l'appello al silenzio, firmato dall'avvocato. Dal profilo della figlia sono scomparse anche tutte le foto che avrebbero potuto aiutare le ricerche. E la verità sul destino di Gianni Cogoni potrebbe emergere nelle prossime ore, qualunque essa sia.