Il servizio di YouTg andato in onda a febbraio con tutti i dettagli sul progetto allora appena approvato
CAGLIARI. A pochi giorni dall'alluvione che ha devastato il Cagliaritano torna d'attualità, in città, il progetto per cercare di mitigare il rischio idrogeologico di Pirri: il territorio della municipalità è finito sott'acqua per l'ennesima volta. E perché succeda non è necessario un fenomeno estremo come quello del 10 e 11 febbraio: bastano piogge intense e tutto si allaga. Il piano per arginare il rischio c'è: è stato approvato dal Comune a febbraio ed è stato presentato dalla Società Gallerie commerciali Sardegna Srl, proprietaria dell'Auchan. L'ipermercato deve allargarsi. Per farlo, però, ha presentato il progetto dei realizzazione di una canale sotterraneo che dovrebbe consentire il deflusso dell'acqua verso il canale di Terramaini. Tutto a carico di un privato, quindi, per un costo di 2,7 milioni di euro.
YouTg aveva dato la notizia del via libera a febbraio, ma per ora il cantiere non è partito. Riproponiamo il servizio andato in onda otto mesi fa. Si riporta anche un passaggio della relazione tecnica che accompagna le tavole approvate dal Comune. Dà l'idea della complessità del problema degli allagamenti pirresi, che hanno origine molto più a monte, in Piazza D'Armi.
L'area rossa indica alto rischio idrogeologico
"In prossimità del canale di Terramaini, nelle aree dove risiedeva la società Is Gas concessionaria del servizio di gestione e distribuzione del gas", si legge nella relazione generale del progetto, "è presente un compluvio delle acque pluviali ormai completamente alterato dall'urbanizzazione dell'area, che drena le acque provenienti dal bacino imbrifero che nasce nella zona di Piazza d’Armi".
Questo è ciò che succede a Pirri con il maltempo
Ad alterare gli equilibri le costruzioni, che non hanno tenuto conto di ciò che era un tempo quella zona: "L'evoluzione del territorio e dell'urbanizzazione dell'area nell'ultimo quarantennio hanno determinato la completa alterazione del naturale reticolo idrografico. L'espansione del centro di Pirri verso il canale di Terramaini", ed ecco una specie di atto d'accusa, "ha infatti determinato progressivamente l'eliminazione dei canali di raccolta delle acque a pelo libero, e viceversa la realizzazione di strade e urbanizzazioni che hanno profondamente modificato il deflusso naturale delle acque.La mancanza di attenzione verso i corsi d'acqua e il drenaggio naturale delle acque ha determinato la realizzazione di interventi, quali quello della strada di viale Roberto Pisano, che hanno determinato un aumento del rischio idraulico, configurandosi come ostacoli e impedimento al naturale del corso d'acqua".