CAGLIARI. E sono quattro. In ordine di presentazione: Mario Puddu per il Movimento 5 Stelle. Andrea Murgia per il polo identitario Autoderminatzione, Paolo Truzzu per Fratelli d'Italia e Stafano Tunis con l'associazione Sardegna20Venti e la benedizione dell'ex sindaco di Cagliari (senatore di Forza Italia) Emilio Floris (più quella, subito successiva, di Ugo Cappellacci. I candidati alla presidenza della Regione, al momento, sono loro. Due da centrodestra (Tunis e Truzzu), un grillino e un indipendentista. Sono candidati, o sono pronti a diventarlo. Ma c'è da scommettere che non tutti arriveranno ai nastri di partenza quando le coalizioni e le loro composizioni saranno più chiare.
Movimento 5 Stelle. Il nome di Puddu è venuto fuori dalle regionarie online: sono stati gli iscritti alla piattaforma Rousseau a volerlo. Il codice Casaleggio non prevede fronde interne palesi. Ma tra l'ex sindaco di Assemini e l'urna di febbraio c'è il 18 ottobre: è la data della sentenza di primo grado del processo che lo vede imputato per abuso d'ufficio. Il pm Marco Cocco ha chiesto la condanna ad un anno perché, secondo l'accusa - e sulla base di un esposto presentato nel 2015 da tre fuoriuscite dal Movimento - ad Assemini si era creata una specie di amministrazione ombra che governava il paese alle porte di Cagliari. Puddu si è sempre detto innocente e sperava in una sentenza immediata, già a luglio. C'è da aspettare ancora qualche giorno.
Centrodestra. Tutto lascia pensare che il candidato della coalizione di centrodestra sarà espresso da Salvini e guiderà un asse tradizionale a livello nazionale (un po' meno in quello locale), ossia con Lega-Psd'aZ, Fratelli d'Italia, Forza Italia e centristi (Riformatori) tutti dalla stessa parte. Alte, altissime le quote del senatore quattromori Cristian Solinas. In caso di accordo sul nome, è già stato annunciato dal leader nazionale Giorgia Meloni, FdI farà fare un passo indietro al suo candidato Paolo Truzzu. E chissà che la stessa scelta non venga fatta da Stefano Tunis. Che comunque ha già piazzato il paletto. Sbagliato, comunque, parlare di fratture: Tunis, Truzzu e Lega (con il coordinatore regionale Eugenio Zoffili) parlano (molto) e non litigano. Il Psd'Az sta già organizzando l'arrivo del ministro dell'Interno in Sardegna. Qualche segnale - e magari l'ufficialità su Solinas - potrebbe arrivare dal vertice di coalizione del 15 ottobre. Mentre il nome di Tunis non dispiace al coordinatore regionale degli azzurri, Ugo Cappellacci: “Una settimana fa ho detto che anche Forza Italia ha i suoi nomi per la Presidenza della Regione e la disponibilità di Stefano Tunis è una conferma. Condivido il percorso di coinvolgimento dei territori e di forze fresche – prosegue l’esponente azzurro-, ma con la sola precisazione: Stefano è un ottimo candidato di Forza Italia. Abbiamo idee, valori e anche persone, e Tunis è una di queste – ha concluso Cappellacci-, in grado di portare il centro-destra alla vittoria e di far uscire la Sardegna fuori da cinque anni di stagnazione del centro-sinistra e dei suoi cespuglietti”.
Centrosinistra. Mi candido. No, non mi candido. Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda deve scegliere. Anche se magari vorrebbe avere chiara almeno la coalizione che dovrebbe guidare. Sa bene che a questo giro, a differenza delle ultime comunali, non fa bene portarsi dietro il marchio del Pd. Il partito che lo ha portato alla guida della più importante città della Sardegna, Sel, non esiste più. Ora lui fa parte di Campo Progressista (che non esiste più a livello nazionale) Sardegna, ma per ora è un marchio che non tira. Il suo personale, quello di Massimo Zedda, potrebbe tirare. Finora non ha sbagliato un colpo. Ma bisogna avere un carro da far muovere. Non è ancora chiaro chi ci salirà (anche perché è tutt'altro che scontato che sia quello del vincitore) o chi contribuirà a spingerlo. Si cercano ancora i 130 sindaci sardi che avrebbero firmato una lettera di sostegno alla sua candidatura. Lui intanto ci ragiona. Altri nomi? Non vengono fatti.
Indipendentisti. Il marchio è quello di Autoderminatzione. Ma l'ex direttore de L'Unione Sarda Anthony Muroni, che lo ha battezzato in occasione delle ultime Politiche sotto il simbolo de su carrabusu, non c'entra più niente. L'associazione Sardos ha lasciato la piccola costellazione di sigle indipendentiste che hanno creato questo nuovo polo. E Pier Franco Devias, con Bustianu Cumpostu, hanno puntato su Andrea Murgia, dipendente della commissione europea con radici ben salde in Barbagia. Rapporti con il Partito dei sardi di Paolo Maninchedda non pervenuti. Come per ora non si registra l'ondata di entusiasmo che qualcuno si aspettava intorno all'idea di primarie nazionali lanciata da Abbasanta. Zedda aderirà? E se dovesse vincere, come la prenderà Maninchedda? Lui chiede solo che chi partecipa dichiari che la Sardegna è una nazione. Questa è condizione escludente. Chi non lo fa è fuori.
Regione, 4 candidati (ufficiali) alla presidenza: in attesa di Zedda e Salvini
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