CAGLIARI. Rischiano sino a dieci anni di carcere il 29enne di Sinnai e il 36enne di Santa Teresa arrestati dopo le indagini del Corpo forestale. Il primo sarebbe l'autore di diversi roghi a Quartucciu, il secondo responsabile di una serie di incendi, appiccati durante la scorsa estate e in quella di due anni fa in diverse località a Santa Teresa.
Le indagini dell’Ispettorato di Cagliari risalgono ai fatti dello scorso 13 agosto, quando numerosi cittadini avevano segnalato al numero di emergenza 1515 diversi roghi nella campagne di Quartucciu, in località Flumini Rio Corongiu-Sant’Isidoro che avevano impegnato per diverse ore le squadre del Corpo forestale, dei vigili dei fuoco e delle associazioni di volontariato. I danni, nonostante il vento in una zona densamente abitata, erano stati contenuti e le abitazioni tenute al sicuro grazie all'intervento rapido delle sette squadre in campo.
Subito era entrato in azione anche il Nucleo di Polizia ambientale e forestale dell’Ispettorato di Cagliari che ha poi individuato un'unica mano su sei diversi fronti del fuoco. Il controllo dei filmati di impianti di videosorveglianza ha permesso di completare il quadro di indizi gravi, numerosi e concordanti a carico di un 29enne residente a Sinnai. Su richiesta del pubblico ministero che ha coordinato le indagini, Rossella Spano, il giudice per le indagini preliminari Giampaolo Casula ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari per il pericolo di reiterazione dei gravi delitti di incendio boschivo.
Pericolo di reiterazione del reato anche per il presunto incendiario di Santa Teresa l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emanata dal gip del Tribunale di Tempio, Andrea Pastori, su richiesta del pubblico ministero Ilaria Corbelli. L'operazione è il frutto di mesi di lavoro del Nucleo investigativo dell'Ispettorato di Tempio del Corpo forestale, insieme al personale della Stazione e della Base navale di Palau. Le indagini effettuate con osservazioni, appostamenti, pedinamenti, acquisizioni di testimonianze, materiale fotografico e video, ma anche tabulati telefonici e tracciati Gps, hanno consentito di delineare un quadro indiziario perfettamente aderente con il profilo psicologico di un soggetto che innesca gli incendi e subito dopo si spostava in punti panoramici per godere lo spettacolo, oppure si confonde tra gli operatori di lotta per partecipare attivamente allo spegnimento delle fiamme.
Incastrato dai video un giovane piromane di Sinnai: rischia dieci anni di carcere
- Redazione
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