CAGLIARI. Mistero sugli immobili inutilizzati del Comune. Sono tanti, e altrettante sarebbero le idee dell’amministrazione per riconvertire gli edifici che per ora - e da tempo - hanno solo un costo e magari sono chiusi da anni. Ma nessuno a palazzo Bacaredda sa riferire quanti sono esattamente. Dall’edilizia abitativa popolare alla sede per molte associazioni cittadine: potrebbero rinascere così gli edifici chiusi, ma un progetto vero non c’è. Ci sono gli esempi noti: palazzo Caide - tra piazza del Carmine e via Sassari - verrà riempito di uffici. Le ex circoscrizioni - un esempio è la sede di via Carpaccio - potrebbero accogliere le Onlus. Mentre l’ex mattatoio di via Po è destinato ad accogliere 140 appartamenti di housing sociale all’interno del bando periferie, in via Flumentepido invece sono già iniziati i lavori per realizzare 40 appartamenti. Le ex scuole di via Abruzzi invece saranno sede di alcuni uffici della Questura: verrà realizzato un progetto per i percorsi di rientro alla legalità.
Il consigliere dei Rossomori Filippo Petrucci, già nel 2013, aveva presentato un’interrogazione all’allora assessore del Bilancio e Patrimonio Gabor Pinna per chiedere a che punto fosse il censimento del patrimonio immobiliare comunale. Solo due anni fa invece è stato approvato il regolamento sulla concessione in comodato d'uso gratuito di locali comunali ad associazioni senza scopo di lucro, ma solo in parte è stato messo in atto (primo firmatario della proposta è stato Petrucci). In quell’occasione lo stesso consigliere aveva riferito che il Patrimonio avrebbe dovuto provvedere a verificare il numero degli immobili. Ma finora nessuna risposta.
“Ci sono degli stabili dismessi su cui noi proprio negli ultimi mesi stiamo facendo un’operazione di qualità, tra vendite e messa a bando di alcuni locali commerciali” ha precisato l’assessore al Patrimonio Luisa Anna Marras.