CAGLIARI. L'azienda rassicura, il governo anche, il consiglio regionale promette il suo interessamento. Ma i lavoratori non si fidano: circa trecento su poco meno di quattrocento hanno chiesto di poter accedere allo scivolo per lasciare il call center Wind3. La paura è che con l'esternalizzazione del servizio - ceduto dalla casa madre a una società specializzata - vengano meno in breve tempo tutte le tutele e quindi, prima o poi, arriverà la perdita definitiva del posto di lavoro.
Per questo oltre la metà dei dipendenti (900 in tutta Italia), protagonisti in questi giorni di un ciclo di proteste, flash mob e manifestazioni, sembra preferire l'uscita immediata, ma con il portafogli pieno (almeno per ora): chi lascia si porta dietro anche oltre 40 mensilità. Non pochissimi soldi, certo, maledetti e subito. Ma quanti di coloro che decidono di lasciare troveranno ricollocazione nell'asfittico mercato occupazionale del Cagliaritano? Sono capifamiglia, madri, coppie. Che adesso hanno un materasso sociale.
Ma quanto può durare? Quella di Wind3 è una vicenda che ha i profili della bomba sociale.