CAGLIARI. Non piace per niente alle cliniche private la delibera che impone, retroattivamente, un tetto massimo ai budget per le prestazioni nei centri privati accreditati. C'erano i titolari e le associazioni dei pazienti delle strutture di riabilitazione, questo pomeriggio, riuniti al Caesar's hotel, dove sono state illustrate le azioni di protesta da mettere in campo: chiederanno a gran voce la revoca del provvedimento durante la manifestazione annunciata per martedì 20 di fronte all’assessorato alla Sanità di via Roma a Cagliari. Salvatore Pani presidente dell’Associazione Centri Riabilitativi Sardi (Acris) : "La delibera conferma la linea della riduzione del budget: è un continuo stillicidio al ribasso delle risorse finanziarie rispetto allo stanziato degli anni precedenti". Il rischio di licenziamenti è secondo Pani molto elevato, pari al 30 per cento. Anna Paola Randazzo presidente dell’Aias ,1000 dipendenti già in sofferenza, risponde all’assessore alla sanità Luigi Arru, che in un comunicato stampa di questa mattina ha rivolto pesanti critiche alla dirigenza: "Le parole che abbiamo letto sui quotidiani nei nostri confronti risultano inspiegabili…non si capisce perché ci accusa di mal gestire quando noi vantiamo un credito di quaranta milioni di euro nei confronti della regione". Preoccupazione anche tra i dipendenti dei centri, che temono di perdere il posto di lavoro.
La Regione taglia i fondi alla riabilitazione privata, scatta la protesta: "Posti di lavoro a rischio"
- Laura Casu
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