PALERMO. Individuavano tombe e loculi occupati da salme da spostare senza correre il rischio che parenti ne rivendicassero la titolarità. Poi disattivavano il servizio di videosorveglianza e svuotavano le tombe occupate: i passaggi successivi erano l'estumalazione, l'occultamento e la distruzione delle salme.
Le intercettazioni e le riprese con le telecamere nascoste
L'obiettivo era la gestione - a pagamento - dei loculi del cimitero di San Martino delle Scale, a Palermo. I carabinieri hanno arrestato cinque persone che avevano messo le mani sul "Cimitero degli orrori": per tutti l'accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, falsità in atti pubblici commesse da privati, falsità in certificazioni, violazione di sepolcro, vilipendio delle tombe, vilipendio di cadavere, occultamento di cadavere, distruzione, soppressione e sottrazione di cadavere.
Alcune salme venivano spostate in altri loculi, altre gettati intercapedini ricavate con costruzioni abusive per poi essere coperte da materiale cementizio al fine di non lasciarne traccia. Chi tornava al cimitero per avere informazioni sul luogo di sepoltura del proprio parente veniva minacciato.