BOLOGNA. "Nei pronto soccorso di tutta Bologna stanno arrivando pazienti, anche giovani, con Covid-19 severo perché hanno iniziato terapia con cortisone prematuramente". L'allarme arriva dai primari infettivologi del Sant'Orsola di Bologna, che in una lettera "bacchettano" i medici di base che prescriverebbero terapie sbagliate contro il coronavirus.
"I medici di medicina generale - scrivono i primari Viale, Attard e Tumietto nella lettera - devono essere consapevoli della loro responsabilità nel momento in cui si avventurano in tale e altre prescrizioni fuori dalle linee guida". Secondo gli infettivologi "un trattamento con cortisone iniziato entro 7 giorni dall'esordio dei sintomi favorisce la replicazione virale e quindi l'infezione e le sue conseguenze". Da qui la replica della Fimmg, la federazione dei medici di medicina generale, che rispedisce le accuse al mittente, citando una circolare del Ministero della Salute in cui si spiega che l'utilizzo del cortisone a domicilio "può essere considerato in quei pazienti il cui quadro clinico non migliora entro le 72 ore, se in presenza di un peggioramento dei parametri che richieda l'ossigenoterapia".
Alla fine i tre primari hanno risposto con una lettera di scuse, ma senza tornare indietro sui loro passi: "Stiamo vivendo giorni molto difficili e logoranti per cui scusateci se abbiamo parlato 'con la pancia', trasformando la normale dialettica scientifica tra professionisti in un testo che è suonato come un atto di accusa e di sfiducia nella professionalità dei tanti colleghi che stanno combattendo con noi". “
Covid, cortisone ed errori nelle cure. Accuse ai medici di base di Bologna. La categoria insorgeStiamo vivendo giorni molto difficili e logoranti per cui scusateci se abbiamo parlato 'con la pancia', trasformando la normale dialettica scientifica tra professionisti in un testo che è suonato come un atto di accusa e di sfiducia nella professionalità dei tanti colleghi che stanno combattendo con noi“
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