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Il report Gimbe: "Iniziata la terza ondata, amministratori locali lenti a chiudere"

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ROMA. In Italia è iniziata la terza ondata dell'epidemia di Covid. Ne è certo il presidente della Fondazione Gimbe, che analizza l'andamento epidemiologico tra il 24 febbraio e il 2 marzo: "Per la seconda settimana consecutiva", afferma, "si registra un incremento dei nuovi casi che negli ultimi 7 giorni supera il 33%". La Sardegna sta meglio del resto del Paese, ma nella Penisola i numeri preoccupano

In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:

  • Decessi: 1.940 (-10,9%)
  • Terapia intensiva: +181(+8,4%)
  • Ricoverati con sintomi: +1.275 (+7%)
  • Isolamento domiciliare: +41.592 (11,3%)
  • Nuovi casi: 123.272 (+33,2%)
  • Casi attualmente positivi: +43.048(+11,1%)

"Con la situazione epidemiologica in rapida evoluzione – commenta Renata Gili, Responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – la diffusione attuale è sicuramente maggiore ed è pertanto fondamentale essere realmente tempestivi nell’istituzione delle zone rosse a livello comunale e provinciale". 

In particolare, nella settimana 24 febbraio-2 marzo, in 94 su 107Province (87,6%) si registra un incremento percentuale dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente, con valori che superano il 20% in ben 65 Province.

"Nonostante l’allerta lanciata dalla Fondazione già da due settimane –continua Cartabellotta  –gli amministratori locali continuano a ritardare le chiusure se non davanti a un rilevante incremento dei nuovi casi, quando è ormai troppo tardi. Infatti, in presenza di varianti più contagiose, questa “non strategia” favorisce la corsa del virus, rendendo necessarie chiusure più estese e prolungate".