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I farmacisti: "Fateci vendere le mascherine senza marchio Ce e imponete prezzo fisso"

Mascherine

ROMA. Vendere mascherine anche senza marchio "Ce", diminuire l'iva al 4 percento sui dispositivi di protezione e imporre un prezzo fisso. Queste sono solo alcune delle proposte che Federfarma, la Federazione nazionale unitaria dei titolari di farmacia italiani, ha avanzato "sin dai primi giorni di marzo", come spiegano dall'ufficio stampa. 

"Avevamo chiesto di vendere le mascherine senza il marchio 'Ce', come previsto dal decreto numero 18 del 2020, acquisendo dai produttori, importatori e distributori le necessarie certificazioni", hanno dichiarato dalla Federfarma, "per ridurre i tempi di immissione nel commercio". 

Ma questa non è l'unica proposta avanzata negli ultimi 50 giorni: "Abbiamo chiesto l'imposizione di un prezzo fisso sulle mascherine e l'abbassamento dell'Iva fino al 4 percento sui dispositivi di protezione. Quando si alterano i prezzi, le farmacie sono le prime vittime". 

Dalla federazione affermano che nessuno ha dato risposta ai loro appelli, inoltrati alla protezione civile e ministero della Salute tra gli altri. "L'unica cosa concreta che si è potuta constatare", scrivono, "sono gli innumerevoli controlli effettuati dalle autorità preposte, con pesantissime sanzioni per il mancato rispetto di adempimenti burocratici, e, ancor più grave, con il sequestro dei dispositivi (per mancanze non certo imputabili alle farmacie), che non fanno altro che lasciare la popolazione esposta al contagio".