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Il governo libico avverte: "A rischio fuga 400 terroristi". Salvini: "Suicida aprire i porti"

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ROMA. "Ci sono almeno 500 terroristi detenuti che non vorremmo vedere arrivare via mare. Aprire i porti mi sembra un suicidio". Così Matteo Salvini interviene sulla questione libica, sollevata oggi dal vicepremier Ahmed Maitag che, alla stampa estera, ha rivelato le sue preoccupazioni sui 400 terroristi detenuti dall'Isis, che sarebbero a rischio fuga. "Con la guerra in Libia in corso - ha detto il vicepremier Maitag - centinaia di migliaia di migranti potranno raggiungere facilmente le coste europee. Ma può succedere anche di peggio". Un avvertimento lanciato dal governo libico che è arrivato dritto a quello italiano. "Continueremo a lavorare per scongiurare una crisi umanitaria che può esporre al rischio dell'arrivo dei foreign fighters in Italia", ha detto il premier Giuseppe Conte. Seguito subito dopo dal ministro dell'Interno Salvini, che ha ribadito senza mezzi termini la sua linea: "Maitag mi ha confermato questo rischio. In Italia i porti non si aprono".