RIMINI. È in corso di svolgimento a Rimini la 35ma assemblea nazionale dell’Anci, l’associazione dei comuni italiani. Una tre giorni importante che si è aperta ieri, mercoledi 23 ottobre, con un discorso di apertura del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Sul palco si sono avvicendati diversi amministratori pubblici, in momenti collettivi di incontro e dialogo gestiti e moderati, con piglio giornalistico da “Tribuna” televisiva, dal giornalista Luca Telese. Per restare in tema televisivo non è mancato l’uso di importanti mezzi e tecnologie di ripresa video, con una regia multicamera in tempo reale, lo streaming video su diverse piattaforme e telecamere che vanno dal mobile al digitale 4k fino alla skycam cinematografica. Anche in omaggio ad un compianto e notissimo cittadino riminese come Federico Fellini, il regista di cui, proprio in questi giorni, il 31 ottobre, ricorre il venticinquennale della morte. La sala principale delle conferenze, non a caso, è stata addobbata con il broccato rosso e dedicata al mitico Cinema Fulgor di “Amarcord”.
Nell’arco del convegno si sono alternate le voci autorevoli di molti sindaci e amministratori comunali intervenuti per far emergere con forza quelle che sono le fondamentali esigenze dei loro cittadini. Le parole ricorrenti per tutti sono state quelle improntate alla progettualità e alla speranza. I sindaci chiedono di pianificare progetti di ampio respiro che tengano conto delle fasce sociali più deboli, dei giovani e degli anziani. Di lavorare in sinergia tra le diverse istituzioni e anche con le imprese per poter accrescere la competitività delle proprie economie territoriali e sociali.
Le parole d’ordine sono infatti quelle del poter investire in progetti culturali e in azioni per la tutela dei livelli di wellfare, per soddisfare i bisogni di una popolazione che invecchia sempre di più e che vorrebbe aspettative e qualità della vita sempre più alte. I Comuni italiani chiedono quindi allo Stato Italiano, di poter essere in grado di offrire occupazione e futuro alle giovani generazioni in ambiti nuovi come quelli legati alla cultura, all’innovazione e al terziario sociale, con nuove tecnologie “smart” e garantendo un vero supporto allo sviluppo delle imprese 2.0 sui propri territori.
Per queste richieste, le stesse amministrazioni locali propongono una ricetta, condivisa e auspicata da tutti i sindaci intervenuti, che risulta essere una ricetta di buon senso. Ovvero aumentare gli investimenti pubblici mirati, con particolare riguardo alla messa in sicurezza delle infrastrutture pubbliche e alla tutela dell’ambiente, per evitare che eventi tristi e straordinari come il crollo del ponte Morandi di Genova diventino eventi “ordinari” frequenti e sempre piùtraumatici. Eventi in grado di sottrarre speranza nell’opinione pubblica, inducendo al tempo stesso sempre più sfiducia nei confronti delle istituzioni. Si e’ parlato in tal senso della possibilità e necessità di riconversione dell’intero comparto edilizio, che conta migliaia di imprese in fortissima sofferenza ovunque in Italia, per passare con le stesse tecnologie e maestranze professionali, che altre nazioni ci invidiano, dal consumo indiscriminato del suolo per inutili nuove costruzioni al recupero virtuoso dell’immenso patrimonio edilizio, sia pubblico che privato, esistente in italia.
Non sono mancati nemmeno dei momenti di dissenso, nei confronti di politiche di governo nazionali (ma anche europee) che appaiono miopi in quanto da troppi anni i governi che si sono avvicendati han chiesto sempre più coinvolgimento a livello locale senza mai fornire strumenti adeguati ai comuni o agli enti locali che combattono quotidianamente in trincea ma li han fatto anzi sottraendo loro risorse economiche o personale in funzione di logiche stringenti di “spending review”. Un risparmio sulle spese che, trattandosi di spese per investimenti strutturali, per qualsiasi amministrazione pubblica ma anche impresa, che si rispetti, appaiono logiche di invito al suicidio.
Un altro argomento importante toccato durante il convegno è stato quello dell’immigrazione. In diversi interventi, altri sindaci, spesso provenienti da luoghi “caldi” sotto questi aspetti, come ad esempio il comune di Prato o i comuni siciliani, hanno parlato con la voce di chi chiede un confronto proficuo sull’argomento, anche esprimendo dissenso nei confronti delle recenti politiche nazionali sul tema . Da alcuni ritenute controproducenti e di ben poco respiro. L’immigrazione controllata e tutelata rappresenta per molte delle loro esperienze, una risorsa e una opportunità, non deve rappresentare un problema.
Importanti sono state anche le voci e la presenza delle istituzioni centrali e del governo, con diversi interventi curati dalla Presidenza del consiglio e dai Ministeri. Il ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno ha affrontato temi molto sentiti come quelli legati alla non più procrastinabile “integrazione e digitalizzazione totale della pubblica amministrazione”. La ministra si è spinta, con sicurezza, fino a promettere una funzione “once time only” per il cittadino da parte della Pa. Ovvero la possibilità di dichiarare i propri dati una sola volta nell’arco della vita di ognuno di noi nei confronti di una qualsiasi pubblica amministrazione, avendo la certezza di non doverli più fornire a nessun’altra Pa. Un risultato questo raggiungibile solo grazie allo scambio inter-istituzionale di dati e al dialogo tra diversi software. Una promessa che, visto lo stato di attuale parcellizzazione delle informazioni digitali e delle competenze nella Pa appare, onestamente, anche agli occhi un profano, un progetto di difficilissima realizzazione anche nel tempo di una completa legislatura.