In Sardegna

"Traditi", l'avvocato Ingroia presenta il suo libro a Cagliari e ricorda Emanuela Loi

 

 

CAGLIARI. "Questo libro vuole essere un bilancio sul prima e dopo dell'uccisione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino". Con queste parole Antonio Ingroia, ex magistrato e oggi avvocato, presenta a Cagliari il suo libro "Traditi", un dialogo con Massimo Giletti, che racconta le sue verità di magistrato tradito dalla politica.

"Sono passati 33 anni. Nel libro faccio una riflessione che mette a confronto il passato e l'attualità del nostro Paese. Perché sono morti Falcone e Borsellino? Questo paese ha ereditato e messo a frutto l’eredità preziosa di questi uomini e il loro sacrificio, non solo professionale ma anche morale, oppure l’ha tradita? A Entrambe le domande rispondo con il titolo del libro: 'Traditi'", spiega l'avvocato ospite nella biblioteca di Villa Clara, Emilio Lussu, di fronte a un pubblico di circa 100 persone. 

Prende parte al dibattito insieme a Ingroia anche l'avvocato Gianfranco Piscitelli che è il primo a ricordare Emanuela Loi, poliziotta sarda che faceva parte della scorta di Paolo Borsellino, morta insieme a lui nella strage di via D'Amelio il 19 luglio 1992. 

"Ne parliamo oggi nel mese contro la violenza sulle donne", spiega l'avvocato raccontando poi un aneddoto. "Borsellino una volta le aveva detto: 'Sono io che dovrei proteggerti, non dovresti essere tu a darmi protezione'". 

 

"Traditi" - il libro

Nella sua opera "Traditi" l'avvocato Antonio ingroia analizza la lotta alla mafia, segnata da grandi figure ma soprattutto da profondi tradimenti. In un dialogo con Massimo Giletti, ripercorre la sua esperienza di magistrato, raccontando come sia stato tradito dalla politica.

Nel suo memoriale rievoca gli anni alla Procura di Palermo accanto a Falcone e Borsellino, denunciando misteri irrisolti, depistaggi e ambiguità nelle procure e nella politica. 

Antonio Ingroia è stato infatti un giovane magistrato della procura di Palermo che ha lavorato al fianco di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino negli anni delle indagini più critiche contro Cosa Nostra.

Nel suo libro ricorda la stagione delle stragi, le connivenze interne e le domande ancora aperte sulle morti dei due magistrati. Racconta anche il suo abbandono improvviso della magistratura dopo il caso delle intercettazioni che coinvolsero il presidente Napolitano e la sua attuale vita da avvocato. Traditi è descritto dalla critica come un libro ricco di rivelazioni, ricordi e riflessioni su una fase cruciale della storia italiana.